lunedì 15 febbraio 2010

il possesso

io ho...no non ho,
io non sono di nessuno.
è brutto dire mia o mio compagno compagna, marito moglie figlio fidanzato eccetera.
noi siamo di noi stessi, siamo di altri solo per amore, ma nessuno è possessione di altre persone.
un uso comune dell'essere mio mia è largamente usato in molte civiltà e culture.
và bene, ma qualcuno lo scambia come possesso vero, quasi come un'oggetto o un'obbligo di fatti e doveri.
non è bello pensarla così.
forse apparteniamo ai nostri genitori, perchè abbiamo delle mappe genetiche loro.
ma appartenere per amore, non è bello.
siamo di qualcuno più che altro per quello che ci fanno sentire .
non perchè ci amano, ma perchè loro ci fanno stare bene, alchimie fisiche psichiche che ci dicono sto bene.

2 commenti:

  1. Credo che ognuno sia di chi vuol essere... ci si lascia rapire dal vento o dall'amore, e si diventa un po' vento o un po' amore.

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  2. esatto ognuno di noi e ciò che ha imparato ad essere o voluto essere.
    se ci si lascia rapire dal vento, dal terremoto, dall'uragano o altro, cè sempre
    'se stessi' da interrogare e domandare il perchè.
    però il punto che voglio focalizzare è che la sensazione è personale.
    chi ha e dà amore,
    sente quella sensazione per via di un'altra persona o cosa o fatto od oggetto ed altro ancora.
    tutto qui.

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