un pugno, si un pugno ci vorrebbe.
ma anzi più forte di un pugno.
qualcosa di veramente duro.
che provochi sofferenza.
si del dolore...... ma da provarlo veramente.
finchè non si sente veramente la vita.
provare a toccare la morte per gustarsi la vita.
gli opposti esistono per far capire cosa cè nel mezzo.
quindi se vuoi capire che cosè, fatti male e capirai.
capirai che nel futuro non cè più bisogno del dolore, della sofferenza, del disordine.......di tante altre cose.
solo di ciò che si reputa necessario per se stessi.
lunedì 17 maggio 2010
mercoledì 12 maggio 2010
comè brutto
la violenza è proprio brutta.
più brutta dell'odio.
si è vero cè di mezzo l'istinto di sopravvivenza, ma la violenza brutta e sopratutto gratuita dell'essere umano è qualcosa di orribile.
noi che dovremmo avere del raziocinio.
un gatto o un cane, non lo vedo così violento se non in casi particolari, ma sopratutto gratuitamente come facciamo noi.
più brutta dell'odio.
si è vero cè di mezzo l'istinto di sopravvivenza, ma la violenza brutta e sopratutto gratuita dell'essere umano è qualcosa di orribile.
noi che dovremmo avere del raziocinio.
un gatto o un cane, non lo vedo così violento se non in casi particolari, ma sopratutto gratuitamente come facciamo noi.
lunedì 10 maggio 2010
consumarsi
c'è gente che non si ferma mai.
conosco alcune persone, in verità poche, che non hanno l'orologio, perchè non gli interessa il tempo.
altre che non sanno semplicemente che giorno è.
altre ancora che non finiscono mai il giorno.
senza fine continuano ininterrotti a fare cose, vivere, consumare la vita e darsi sempre e comunque. senza regole a volte e senza paura.
fuori regola e senza paura.
senza ritmi prestabiliti.
stabiliti da chi?
penso dalla natura dell'essere vivente.
abbiamo bisogno di cicli.
di riposo e di fatica.
stanchezza e forza.
tristezza e felicità.
c'è bisogno di staccare e di stare acceso.
da giovani bisogna sperimentare e navigare, vedere e conoscere.
ma poi è meglio fermarsi per tirare le somme, altrimenti ci si prende solo in giro.
un giro che non terminerà mai, se non alla nostra morte.
non siamo macchine, non siamo fatti per questo e non si regge a lungo.
siamo esseri viventi ed ognuno di noi ha regole sue ma prendono tutte lo stesso principio naturale della vita.
consumarsi a lungo non porta a nulla, se non alla solitudine vera. quella che nel momento del bisogno o semplicemente nella felicità, ti aspetti qualcuno, ma non c'è nessuno.
senza condividere il tuo bisogno o quello altrui.
rimani solo e forse nemmeno con te stesso, perchè quello lì non sei te stesso.
conosco alcune persone, in verità poche, che non hanno l'orologio, perchè non gli interessa il tempo.
altre che non sanno semplicemente che giorno è.
altre ancora che non finiscono mai il giorno.
senza fine continuano ininterrotti a fare cose, vivere, consumare la vita e darsi sempre e comunque. senza regole a volte e senza paura.
fuori regola e senza paura.
senza ritmi prestabiliti.
stabiliti da chi?
penso dalla natura dell'essere vivente.
abbiamo bisogno di cicli.
di riposo e di fatica.
stanchezza e forza.
tristezza e felicità.
c'è bisogno di staccare e di stare acceso.
da giovani bisogna sperimentare e navigare, vedere e conoscere.
ma poi è meglio fermarsi per tirare le somme, altrimenti ci si prende solo in giro.
un giro che non terminerà mai, se non alla nostra morte.
non siamo macchine, non siamo fatti per questo e non si regge a lungo.
siamo esseri viventi ed ognuno di noi ha regole sue ma prendono tutte lo stesso principio naturale della vita.
consumarsi a lungo non porta a nulla, se non alla solitudine vera. quella che nel momento del bisogno o semplicemente nella felicità, ti aspetti qualcuno, ma non c'è nessuno.
senza condividere il tuo bisogno o quello altrui.
rimani solo e forse nemmeno con te stesso, perchè quello lì non sei te stesso.
domenica 9 maggio 2010
questa ci vuole
http://www.youtube.com/watch?v=o22eIJDtKho&a=fCHzFHdMUIo&playnext_from=ML
quando ce nè bisogno.
ognuno decide per se stesso.
quando ce nè bisogno.
ognuno decide per se stesso.
sabato 8 maggio 2010
per me
cosa porterò con me?
quello che ho costruito nella vita?
cos ho costruito?
che cosa ho creato in questa Terra?
sono diventato un'uomo o sono solo un maschio della razza umana?
che rancori ho? che rimpianti mi porto dietro?
ci saranno risposte spero.
cosa lascierò? che cosa troverò?
intanto mi godo la vita che ho e che ho creato.
quello che ho costruito nella vita?
cos ho costruito?
che cosa ho creato in questa Terra?
sono diventato un'uomo o sono solo un maschio della razza umana?
che rancori ho? che rimpianti mi porto dietro?
ci saranno risposte spero.
cosa lascierò? che cosa troverò?
intanto mi godo la vita che ho e che ho creato.
martedì 4 maggio 2010
in solitaria
ogni corsa ha un suo nome.
nessuna corsa è uguale alle altre.
ognuna ha una sensazione propria.
io corro in solitaria.
così da stare solo e sentirsi veramente, senza finzioni come si è.
ma poi non si è mai soli in verità, cè sempre qualcuno anche in posti assolati dove ci si rifugia.
ed è lì che si trova il miglior contatto con chi vogliamo noi.
tra noi e tutto quello che vogliamo.
nessuna corsa è uguale alle altre.
ognuna ha una sensazione propria.
io corro in solitaria.
così da stare solo e sentirsi veramente, senza finzioni come si è.
ma poi non si è mai soli in verità, cè sempre qualcuno anche in posti assolati dove ci si rifugia.
ed è lì che si trova il miglior contatto con chi vogliamo noi.
tra noi e tutto quello che vogliamo.
domenica 2 maggio 2010
cè chi pensa anche a questo
ogni giorno mi addestro per prepararmi al meglio per la miglior sconfitta possibile.
preparo la mia sconfitta al meglio che posso.
sapendo che non si vince, se non contro se stessi e gli altri, mi preparo a quello che potrò affrontare senza rancori e rimorsi.
preparo la mia sconfitta al meglio che posso.
sapendo che non si vince, se non contro se stessi e gli altri, mi preparo a quello che potrò affrontare senza rancori e rimorsi.
Iscriviti a:
Post (Atom)